L'Associazione Nazionale Banche del Tempo ha l'intento di promuovere un nuovo concetto di solidarietà sociale attraverso lo scambio di saperi e abilità, utilizzando il tempo, e non il denaro, come misura dello scambio e intervenendo nei bisogni quotidiani dei propri iscritti e/o soci.
L’invenzione sociale denominata Banca del Tempo è nata dall’intelligenza creatrice di gruppi di donne, da una riflessione sulla coinciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché sulla costruzione dei legami sociali. La prima, in ordine di tempo, è nata nel 1992, a Parma. Dopo la fase iniziale quasi del tutto femminile, ora all'interno del circuito è presente anche una buona quota di uomini.
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. Un iscritto al circuito offre un servizio della durata di un’ora a un altro iscritto, per esempio riparandogli la macchina o tagliandogli i capelli. Alla fine della prestazione, il primo avrà maturato un credito di un’ora, mentre il secondo un debito di pari importo. Non si maturano mai interessi né in passivo e né in negativo: l’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto. Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere.
Chiunque può aderire ad una banca del tempo, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno bisogno di qualcosa. Le ore messe a disposizione sono tutte uguali, non hanno un valore intrinseco legato al mercato o alle professionalità di chi le offre.